Filosofia del servizio

Due-punto-zero per il Duemilaventidue

Sono passati quasi tre anni dalla sua nascita, dal Progetto Integrity fino all’attuale AnoniCloud, l’unico cloud storage orgogliosamente concepito, realizzato e custodito al 100% in Svizzera.

In questi tre anni abbiamo fatto un lavoro enorme: chiunque abbia progettato e sviluppato una soluzione software sa cosa significa progettare un protocollo di comunicazione, sviluppare il backend, sviluppare il proof-of-concept di un front end, convalidare il design e testare il sistema nelle condizioni ideali ed in quelle critiche, sviluppare e aggiornare app iOS, macOS e Android; mantenere l’infrastruttura aggiornata, funzionante e protetta dai criminali.

Ce l’abbiamo fatta: AnoniCloud è realtà.

E AnoniCloud ora è alla versione 2.0!

Diverse cose sono cambiate rispetto alle versioni precedenti, molte nascoste; le modifiche significano velocità, stabilità, facilità d’uso; modifiche che rendono l’app principale AnoniCloud più piacevole da usare.

E ora AnoniCloud può essere usato anche su iPad!

Questa è l’app principale di AnoniCloud!

Entro la fine di quest’anno, AnoniCloud diventerà un ecosistema di applicazioni: insieme all’applicazione principale, utilizzata per archiviare e organizzare le tracce della tua vita, verranno rilasciati AnoniCamera, una fotocamera concepita per tutelare la tua privacy e AnoniScan, uno scanner per archiviare i tuoi documenti confidenziali!

D’ora in poi, Anoni[Cloud|Camera|Scan] ti aiuteranno a tenere al sicuro le tracce della tua vita e ti aiuteranno a generare documenti!

One more thing

Da inizio anno è stato registrato il nuovo dominio anoni.cloud; questo sarà l’unico dominio ufficiale per AnoniCloud. AnoniCloud è orgogliosamente concepito, prodotto e custodito al 100% in Svizzera: ma disponibile globalmente!

Nel 1982, quando avevo 11 anni, per la prima volta ho visto dal vivo un computer. Era un IBM/360; nel 1983, per la prima volta nella mia vita, ho acceso il mio computer. Nel 1985 sulla mia scrivania apparvero un mouse e una scatola con alcuni floppy disk da 5"1/4. Ora ho circa 50 anni; ogni mattina apro il lid del mio MacBook Pro, che è n volte più potente, più veloce e più piccolo di un IBM/360, di un VIC-20 e di un Apple //c insieme. Ma nulla può superare l'emozione che ho provato entrando in quella rumorosa sala macchine, di scrivere su uno schermo così buffo e piccolo e di annusare la plastica dei miei primi supporti di memoria di massa, oramai obsoleti.